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Afghana e donna

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Quel che resta di me
è un moncherino di gioia madido
in bende di negazione
ampie come lenzuoli – di cancellazione
aspre come fortezze di convivenza.
Quel che resta di me
è il feto-donna che viveva e poi
è tornato all’utero, murato.
Quel che resta di me è un frammento d’esistere
lo spettro nero che non vedete (più).
Che non vedete, la sovversiva
l’audace la portatrice d’eros
la libertà che fa spavento.
Quel che resta di me si ribellerà
all’ascia che ha tagliato i ponti
del camminare di là del male antropomorfo
inciderà le coltri su primavere calpestate.
Quel che resta di me è la voce bellissima
che continua a cantare, cieca luce
al cielo capovolto senza una musica.
Ma io non ho che questo canto
un canto-vento di apertura
di tutti i segreti che porto
mentre la vita soffoca – mentre
vorrei a svegliarmi un’onda rosa,
entrare in me tutte
quelle che hanno avuto coraggio per me
con i loro landai di lingua e cuore
restituirmi al mondo.


Poesia pubblicata in "Tutte noi la Terra non ha confini questo luogo" (Iniziativa di Cartesensibili a favore delle donne afghane) e in "Un cielo di poesia" edizione decennale 2012- 2021 (voci di poesia)

 Franca Colozzo - 05/01/2022 17:44:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Rita, anche tu elevi la tua voce nella direzione della pace e dei diritti umani, e per questo sei stata da me scelta, insieme ad altri insigni colleghi che ho su Facebook, come poetessa facente parte dell’Associazione internazionale "Rinascimento - RENAISSANCE - Millennium III". Siamo tutti nella stessa barca, ma c’è chi non si tira indietro e chi resta nel suo eremo. Ognuno di noi cerca di fare la sua parte, come può e in base alla propria disponibilità di tempo.
Certo, la poesia non può sostituirsi agli aiuti umanitari, ma può fare molto e, senza dubbio, dà voce a chi è senza voce, lasciato inerme al suo triste destino.
Un abbraccio affettuoso in segno di riconoscenza e di stima.

 Rita Stanzione - 05/01/2022 14:54:00 [ leggi altri commenti di Rita Stanzione » ]

Grazie, carissima Franca. Mi sembra doveroso ricordarci di popoli, di persone che stanno vivendo tali drammi. La poesia certamente non basta, ma è un messaggio affinché tutti riflettano. Tu fai tantissimo e io ti ammiro tanto. Speriamo in albe nuove, e presto.
Un caro saluto.

 Franca Colozzo - 26/12/2021 23:30:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Questa tua poesia, cara Rita, attraverso un linguaggio scabro ed efficace, fotografa l’attuale situazione dell’Afghanistan.
Ormai tutte le speranze sembrano perdute e le donne afghane, in particolare, soffrono la tristezza e il dolore procurati da questa nuova e inattesa prigione, nuovo burqa, dopo tanti anni di assedio, guerra, morte e devastazione.
Ho diverse donne afghane nei miei gruppi Facebook e, purtroppo, si leva da loro solo un lamento corale, un dispiacere che non ha pari. Come aiutarle? Ci sto provando, ma non si apre nessuna porta tanto è blindato quel paese dai talebani.

https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Poesia&Id=2888

 Rita Stanzione - 26/12/2021 19:00:00 [ leggi altri commenti di Rita Stanzione » ]

Grazie di cuore, Marco.
Un caro saluto a te e serene festività.

 Marco Galvagni - 20/11/2021 17:41:00 [ leggi altri commenti di Marco Galvagni » ]

Una poesia d’alto livello: evoluta, matura e levigata.
E’ sempre un gran piacere leggerti. Complimenti di cuore.
Un caro saluto, Rita.

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